Il mio 2014 in 5 keywords

10881643_10152768996567517_7594423998044554627_nOggi ho comprato un altro libro: annuso le pagine e assaporo al tatto il liscio della copertina. Amo stare off-line, ma lo poso sul letto e prendo il Pc; è la serata giusta per scrivere questo post. 30 dicembre, tempo di bilanci! Disperazione? No dai, non è detto. Lo so, lo so, le festività natalizie sono per certi versi un periodo terribilmente deprimente, soprattutto perché il Natale amplifica tutte le emozioni, positive o negative, perché si mangia troppo, si spendono soldi per regali inutili, si tende a rimuginare sul passato e così via. A proposito, come le state passando? Io ho optato per il relax totale, scegliendo i libri come compagni di viaggio per le mie vacanze casalinghe. Quest’anno voglio provare a guardarla positiva, leggendo, facendomi improbabili maschere di bellezza all’argilla, andando ai concerti e limitandomi a fare solo una riflessione sintetica sull’anno appena trascorso. 1609618_10152688373147517_4137989007223588563_n Da brava copywriter, ho sintetizzato il 2014 in un pugno di keywords. Così, in una botta sola, riassumo tutto e non ci penso più, correndo libera, felice e coi capelli al vento verso l’orizzonte. E verso un bel 2015. Speriamo.

Avvertimento. La mia keywords-list è simile a quel famoso quadretto riassuntivo che invade Facebook in questi giorni: “è stato un anno meraviglioso…”. No, tranquilli, sto scherzando! Non ve ne andate, restate pure qua. La mia sarà una lista veritiera.

Brand Identity. Diciamo che il 2014 ha un pochino preso per mano “Alessandra Pistillo” e l’ha aiutata a delineare meglio la sua identità lavorativa. Un lavoro lungo e delicato, comprendere quali siano le procedure che caratterizzano il mio processo lavorativo, e quindi anche me stessa e il mio modo di essere. Osservarmi dall’esterno, mettere tutto nero su bianco e capire se funziona. Dopo lente ricerche, ho capito quale è la mia USP (Unique Selling Point), ovvero ciò che mi distingue su mercato, il mio valore aggiunto. Non è stato mica facile, comprenderlo. Come consulente di comunicazione, sono abituata a scovare i punti di forza dei miei clienti e lavorare per valorizzarli: è ciò che amo e che so fare meglio; ma, quando si tratta di me stessa, il processo non è così immediato! 10411445_10152647018417517_811035609906249789_nConoscere noi stessi è una priorità assoluta, ma purtroppo pare che il viaggio sia perpetuo, quindi c’è un gran bel lavoro da fare.

Empatia. Ho capito che è l’empatia il mio punto di forza. Ho pure scoperto che va di moda (dopo leggetevi questo articolo di Annamaria Testa; dopo, ho detto) quindi figuratevi come sono contenta. Chi mi conosce lo sa, quanto io ami immergermi nei mondi degli altri, per accompagnarli come narratrice delle loro storie. I loro obiettivi diventano i miei, le loro storie diventano la mia. Ecco, io credo che l’empatia serva a questo: ad accompagnare e accompagnarci con le storie. Costruendo rapporti autentici, capaci di creare valore. Valore aggiunto per noi e per gli altri.

Valigia. Il 2014 è stato l’anno dei viaggi (di lavoro e non), in contiguità col 2013, devo dire. Da quando sono freelance, in effetti, mi sono ritrovata a girovagare un po’ su e giù per la Toscana e per l’Italia. 10552636_10152490395767517_2278623876459742188_nBello, bello, bello. Io lo dico sempre: noi freelance non abbiamo una cavolo di certezza, non abbiamo garanzie, non abbiamo tutele… l’unica cosa che abbiamo è la libertà. E allora, porca paletta, almeno quella, me la voglio godere!

Roba. Immaginate un “povero cristo” sommerso di borse, sacchetti, scatole, scatoloni. Immaginatelo che cerca disperatamente le chiavi nella borsa, NON trovandole mai. Immaginatelo trascinarsi per le scale carico, sovraccarico di roba. Ecco, quel “povero cristo” sono io. Il 2014 è stato l’anno del trasloco nella nuova, adorata casetta. Una fatica ricompensata con gli occhi innamorati con cui guardo ogni giorno queste quattro mura che mi rispecchiano tanto. Ma non solo: è stato un anno pieno di “roba” anche in senso metaforico. Ne sono successe di tutti i colori. Ho conosciuto veramente un sacco di persone, con le quali ho condiviso tanto, nel bene e nel male. Un anno in cui mi sono divertita e arrabbiata tanto. Giulietta (la mia amica che non c’è più) mi diceva sempre: “è tutta Vita, bambina! Prendi tutto, non buttare nulla. Se c’è il bruco nella mela, significa che è buona”.10349944_10152722987462517_6016812007947063972_n

Ispirazione. Il 2013 fu un anno pieno, colmo di ispirazione costante. Vide protagonista l’Alessandra innamorata, sognatrice, tra le nuvole, creativa, che rifletteva sul da farsi. Il 2014 invece ha visto imporsi l’Alessandra ancora innamorata, ma arrabbiata, determinata, testa dura. 1932444_10152640551332517_584943613882659732_nQuesta Alessandra qui, così scomoda, una cosa buona l’ha fatta: ha capito quali sono le cose a cui non può rinunciare. Anche se il prezzo da pagare spesso è stato alto. Anche se, probabilmente, ha commesso molti errori. Lei, nel 2014, ha capito di cosa ha bisogno. E per capirlo, questi errori, purtroppo, dovevano essere fatti. Siamo costretti a sbagliare per evolvere, lo dice anche Gramellini. Ok, direte voi: ma cosa c’entra la keyword “ispirazione” allora? C’entra, perché i momenti di ispirazione non sono stati costanti, ma quelli che sono capitati sono stati intensi, frizzanti, caotici. Serate con gli amici passate a disegnare, giocare a Dixit, suonare chitarre, ballare, ridere, scrivere, leggere libri d’arte, bere birra, mangiare prelibatezze dal mondo, improvvisare blues eccezionali.  Questi attimi sono stati linfa per me. Come il caffè al mattino.

Dunque: Brand Identity, empatia, valigia, roba, ispirazione. Ecco a voi un quadro astratto del mio 2014.

E le vostre keywords, quali sono?

Auguri a tutti._MG_1685

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